Dolore alla spalla: curalo con l’oteopatia
Curare un dolore alla spalla con l’osteopatia vuol dire adottare un trattamento diverso rispetto a quello classico. I metodi tradizionali, infatti, in genere puntano sul trattamento di cause di ordine secondario e sono finalizzate alla rimozione del sintomo. Mentre l’osteopata per curare il dolore alla spalla agisce a un livello superiore, poiché si risale a cause più elevate. Immagina, per esempio, di avere a che fare con una lacerazione tendinea: in questo caso è fondamentale comprendere per quale motivo il tendine risulta danneggiato. Nell’ipotesi in cui il danno sia di origine degenerativa, è evidente che non è sufficiente riparare il tendine, ma occorre intervenire sulle ragioni che hanno fatto sì che il tendine stesso degenerasse.
Il trattamento manuale per un dolore alla spalla curato dall’osteopata riguarda non solo la parte dolente, ma anche le aree riflesse. Ciò permette di evitare di stressare più del dovuto il corpo, dal momento che un trattamento concentrato unicamente sulla zona che provoca dolore rischia di risultare controproducente. Quando un’infiammazione causa un dolore acuto, si può ricercare una posizione antalgica, ma è necessario anche garantire all’articolazione una posizione di riposo.
Curare le cause
L’osteopatia permette di risalire a monte alle cause del dolore alla spalla e, di conseguenza, di ripristinare la sua funzione fisiologica. Ecco, quindi, che viene assicurata una regressione notevole del dolore, mentre l’articolazione risulta protetta anche in prospettiva, non rischiando di essere compromessa da episodi degenerativi di natura meccanica. Ciò accade dal momento che l’articolazione viene riportata sui propri assi di mobilità; inoltre, tutti i fattori disfunzionali sono rimossi. Così, si garantisce una tenuta stabile dell’articolazione, la quale non subirà ricadute né recidive.
L’indagine di un dolore alla spalla, a livello osteopatico, non si limita alla spalla stessa ma coinvolge l’intera periferia connessa. Quasi sempre gli stress dinamici che vengono subiti dalla spalla provengono da distretti differenti. In altre circostanze, possono essere coinvolte tanto la clavicola quanto la scapola, sia a livello muscolo fasciale che sul piano articolare. I muscoli della cuffia dei rotatori, per esempio, possono subire contratture anche profonde, mentre per la scapola non è raro imbattersi in adattamenti in rotazione. Le contratture possono riguardare il muscolo piccolo rotondo e il margine laterale della scapola, oltre che il muscolo sottoscapolare e quello sovraspinato. Nella parte anteriore, le eventuali contratture relative al muscolo piccolo pettorale rischiano di causare profonde tensioni le cui conseguenze si ripercuotono a livello cervicale.
Non è raro che un problema alla spalla si accompagni a un adattamento di tipo cranio sacrale: si tratta di una forma di adattamento che innesca tensioni meccaniche, le quali partono dal cranio e tramite la fascia cervicale profonda e la fascia cervicale media si riflettono verso il basso. Per trattare la spalla in modo efficace dal punto di vista dell’osteopatia è indispensabile coinvolgere, quindi, un trattamento della base del cranio. A volte, poi, ci possono essere catene disfunzionali a partenza toracica o a partenza dorsale fino alla spalla. Risulta improduttivo un trattamento isolato della spalla, dunque: al contrario, c’è bisogno di un progetto di riequilibrio che coinvolga anche gli altri sistemi.